Dove tutto ha inizio. L’antica storia della Famiglia Palazzo
Gli antenati di Livio Palazzo hanno sempre rifornito di vino la città di Campobasso. File di muli erano legati all’esterno di Piazzetta Palombo, luogo di contrattazione.
Il vino era destinato alle “cantine” equivalente campobassana delle osterie, dove era elogiato o denigrato a seconda del paese e del vignaiolo. Data l’assenza delle denominazioni di origine la qualità era riconosciuta in base alla provenienza e al produttore.
La famiglia Palazzo oggi come allora è presente nelle osterie e nei ristoranti con un prodotto ancestrale e senza tempo.
Le uve esclusivamente di Tintilia, dopo una scelta maniacale sono vinificate sempre in “navelli” aperti di castagno. La follatura è tutt’ora manuale seguita dall’invecchiamento in barriques di rovere e da un successivo invecchiamento in bottiglia.
Principe delle Baccanti è una piccola azienda a conduzione familiare che produce ogni anno circa dalle dieci alle quindici mila bottiglie. Tutti i vigneti si trovano ad altitudini superiori ai 650 m s.l.m. in terreni appartenuti all’antica abbazia della zona; tant’è che anche sulla bottiglia è riportata la dicitura “vigna dell’Abbazia”.
Le viti sono allevate in agricoltura biologica e la lavorazione delle uve avviene come in passato dato il forte legame dell’azienda con la tradizione. Le uve, di conseguenza, fermentano in tini aperti di rovere. La Tintilia successivamente passa due anni in barriques di rovere mentre la Falanghina invece è affinata in acciaio.
Principe delle Baccanti insomma è una cantina di contadini, che spesso e volentieri si discosta dalle regole del mercato per offrire ai suoi clienti vini naturali di alta qualità.